Dave Sumner on Bandcamp Best Jazz 2020
John Coltrane flung the tune “My Favorite Things” in all different directions—far and wide and out to the horizon—but he always came back to that familiar melody. A well-crafted melody opens up universes of possibility for a jazz improviser. No matter how unstructured or unexpected a course the musician takes, there’s a comfort that comes when the player remains tethered to the logic of a simple, sublime melody. This release from the quintet Tell No Lies is perhaps the best example of that philosophy. This album is thrilling—it’s full of life, and the ensemble ranges out as far as they can go. And every song remains tethered to the melody. No matter how crazy things get, the listener always has that open door to welcome them back home.
Dave Sumner on Bandcamp Best Jazz September 2020
I cannot get enough of this inside/out session from the quintet Tell No Lies. Anasyrma is free and untamed, racing out past the borders of jazz, yet also tapped into the tradition of the music. The saxophone duo of Edoardo Marraffa and Filippo Orefice generate a huge sound while maintaining a melodic fluidity capable of graceful changes of direction. Double bassist Luca Bernard and drummer Andrea Grillini are riveting, at times creating a driving rhythmic force with the potential to bring listeners up and out of their seats. Pianist Nicola Guazzaloca is like a solitary wanderer between those factions, achieving a state of unity with whichever element is the object of focus. Additional guests of woodwinds crank up the harmonic textures, and when cellist Francesco Guerri guests on “Scintilla,” the music is as captivating as music can get.
Enrico Bettinello and Luca Canini on Il Giornale Della Musica (I migliori dischi jazz del 2020
Niente bugie, niente mezze verità. Da programmatica dichiarazione d’intenti contenuta nel nome della band, il quintetto Tell No Lies del pianista bolognese Nicola Guazzaloca mette in fila il disco numero tre, il secondo in studio, dando una forma ancora più tagliente e definitiva alla sua idea di jazz-verità. La verità di una musica che è sangue, respiro, eccitazione, piedi che battono nella polvere, assoli roventi a rimbalzo tra i tasti, le corde, le pelli e le ance (fenomenale l’abbinata Filippo Orefice-Edoardo Marraffa). C’è il Sud Africa di Chris McGregor e Dudu Pukwana, ci sono Mal Waldron e Archie Shepp ad alimentare il fuoco sacro dell’ispirazione, ma soprattutto c’è un’attitudine “black & blues” che invita a danzare con giubilo attorno al grande albero degli antenati.
Nazim Comunale on Il Manifesto
«Anasyrma è una parola greca e ha un significato meraviglioso: indica il gesto di sollevare la gonna e mostrare le parti intime; esiste in tantissime culture ed ha il potere di scacciare il demonio, la grandine, il male, i nemici e altra roba. Secondo me il nostro è un Anasyrma musicale, mostriamo aspetti della musica che altri nascondono e chiamano vergogne». Così Nicola Guazzaloca, pianista e leader dei Tell No Lies, quintetto di stanza a Bologna al secondo disco in studio, su Aut records. «Non so se scacceremo il demonio ma se è vero o verosimile che il blues deriva dall’espressione to have the blue devils allora ci siamo, o quantomeno scacceremo la grandine». Musica dunque come rituale apotropaico per raggiungere una condizione dell’essere più vicina alla natura che alla società, convocando a nozze pagane divinità selvatiche. Sette composizioni travolgenti: le fasi lunari dispari della splendida ed obliqua Moondays mettono subito in chiaro cosa ci aspetta: un tema a presa rapida, ammiccante ma privo di qualsiasi retorica, un groove che non lascia scampo (Luca Bernard al contrabbasso e Andrea Grillini alla batteria), gli arrangiamenti di fiati di Edoardo Marraffa (sopranino e tenore) e Filippo Orefice (soprano) per poi esplodere in un caos sorvegliato e potente, secondo la lezione dello storico catalogo BYG/Actuel. La melodia vagamente est europea di Scintilla, reiterata ad libitum, mentre intorno si scatena la tempesta, come un circo felliniano preso d’assalto da truppe ubriache di vandali improvvisatori, l’omaggio all’anarchico Zamboni di Anteo. Nemmeno un minuto suona di troppo, tutto gira alla grande: la scrittura di Guazzaloca è ispirata: «Quando scrivo, i brani nascono da soli, ed è come se attengessi ad un tesoro nascosto che non so bene dove sia, e meno male!»: ecco allora a chiudere Mokusha, che in gaelico significa «il mio tesoro».
Nicola Barin on Percorsi Musicali
Anasyrma è il secondo disco in studio per il quintetto Tell No Lies su etichetta Aut Records. Ancora una volta, con sette tracce tutte a firma di Nicola Guazzaloca, questa compagine ci sorprende e fruga nell’avant-jazz degli anni ’60 per riscoprire sapori e sonorità dimenticate. Paradossalmente i timbri riescono ad essere magnificamente contemporanei. La musica è satura di ispirazione, di sonorità blues di ritmi africani. L’album in studio ha la medesima energia, la stessa foga delle performance dal vivo. Non è chiaro come siano riusciti a costruire un congegno musicale con un sound cosi sorprendente e sconcertante per la precisione e le grandi idee coinvolte.
Piercarlo Poggio on Blow Up – December 2020
Edoardo Marraffa (tenore, sopranino) e Nicola Guazzaloca (piano) sono i nomi a garanzia di un’incisione dal passo svelto e coinvolgente. Con loro Filippo Orefice (tenore), Luca Bernard (contrabbasso), Andrea Grillini (batteria) e alcuni ospiti (Francesco Guerri, Christian Ferlaino, Federico Pierantoni) ad allargare le possibilità. Guazzaloca è anche autore dei brani, limpide e concrete cellule tematiche da sviluppare a seconda delle intuizioni di ciascuno. La Great Black Music è ancora e sempre lì dietro l’angolo, a guardare interessata e anche un po’ stupita per come TELL NO LIES riesca a mantenere intatta la forza delle origini senza risultare fuori tempo massimo. Moondays, Scintilla e Zadina sono forse le tracce in cui il gioco di decostruzione e successiva ricostruzione del materiale di partenza riesce meglio.
Flavio Massarutto on Alias/Il Manifesto 04-10-2020
La verità attraverso la libertà.
Il jazzista non può mentire. E invece sì. Capita, e non così raramente come sembra. Perchè essere sé stessi costa rischi e fatica. Programmaticamente, a partire dal nome, il quintetto bolognese, Tell No Lies, persegue un jazz fedele all’imperativo della verità attraverso la libertà. Il secondo disco della formazione guidata dal pianista Nicola Guazzaloca, “Anasyrma”(Aut/Fonterossa Records), che firma tutte le composizioni, centra l’obiettivo. Con il leader le due ance di Edoardo Marraffa a tenore e sopranino (nessuno lo suona in Italia come lui) e Filippo Orefice (giovane nuovo ingresso e subito a suo agio, appuntatevi il nome perchè ne sentirete parlare), il contrabbasso di Luca Bernard e la batteria di Andrea Grillini. Pervaso dall’ebbrezza dei tempi dispari il disco trasuda corporeità. Non è solo per l’esplicito invito alla danza rivolto all’ascoltatore guardando all’Africa ma anche l’approccio strumentale che conferisce fisicità al suono di tutti i musicisti. Partendo da buone memorie free l’approdo del gruppo è a una semplicità tematica in grado di permettere la massima libertà dei musicisti sgravandoli il più possibile da vincoli. Il risultato è una musica immediata e godibile ma al tempo stesso robusta, di spessore, profonda.
Mentioned by Antonia Tessitore in the music column of Italian weekly magazine “Internazionale”
Mario Biserni on Sands-zine
Tell No Lies è la raffigurazione della società perfetta e ci racconta di un jazz brillante che raccoglie tradizioni che vanno dalla Chicago dell’AACM alle orchestrazioni di Ellington passando per certo espressionismo noir del Miles Davis di mezzo. Un bel quintetto formato da strumentisti che gravitano intorno alla Scuola Popolare di Musica Ivan Illich, la cui musica è una new thing compatta e trascinante, che ruota attorno al pernio rappresentato dalla tastiera di Guazzaloca, definibile autentico mattatore se non fosse che gli altri ricoprono i loro ruoli con altrettanta vivacità. Stupisce come il collettivo non annulli mai i bisogni espressivi dei singoli e come le velleità di questi ultimi non si manifestino mai a detrimento dell’interesse collettivo.
I motivi di maggior interesse, naturalmente oltre alle strutture dell’insieme, stanno nei contrasti timbrici e di fraseggio dei due sax, da una parte, e nei limpidi passaggi nei quali i suddetti sax lasciano il trio Guazzaloca – Bernard – Grillini (pianoforte, contrabbasso e batteria) libero di sviluppare il suo gioco.
Two tracks have been broadcasted on Italian national radio program Battiti, episode “The Fire Still Burns”
Jean-Michel Van Schouwburg on Orynx
Scheduled for release on Berlin’s Aut Records in collaboration with Fonterossa Records on September 21st, 2k20 is “Anasyrma”, the second official album release crafted and created by Bologna-based quintet named Tell No Lies – which would’ve made a great name for an early 2000s Indie band outfit, btw. Catering a seven-track menu over the course of a playtime of roughly 56 minutes the five-piece project is in with a swinging approach from the very first bars of the opening piece “Moondays”, a well complex piece fusing a certain smoke-induced Cool Jazz-informed late-night approach with extended improvisational sequences and therefore laying a foundation for what’s to follow subsequently like the more uplifting and dancefloor-friendly “Magenta” working its way towards a massive FreeJazz climax, the slightly spiritual “Leili” which seems to ooze positivity and joy from each and every one of its seemingly AfroBeat / AfroJazz influenced notes as well as the beautifully melodic exercise that is “Anteo” which is kinda implementing a cool AF 80s upper-class cocktail party vibe without even touching on being Easy for a fraction of a second just to name a few. Check.
Baze Djunkiii on Nite Stylez
Quintet jazz atypique à la lisière du free, animé par des grooves affirmés et des thèmes tournoyants inspirés par les musiques africaines kwela, balkaniques etc… On songe au Brotherhood of Breath de Chris Mc Gregor ou au Moiré Music de Trevor Watts. Deux souffleurs enragés ET disciplinés, Edoardo Marraffa et Filippo Orefice aux sax ténor, Maraffa doublant au sopranino. Le pianiste virtuose Nicola Guazzaloca est le compositeur des morceaux et le responsable – âme du groupe. Un solide tandem rythmique : le batteur Andrea Grillini et le bassiste Luca Bernard. Trois invités pour un morceau chacun renforce l’édifice : le sax baryton Christian Ferlaino, le violoncelliste Francesco Guerri et le tromboniste Federico Pierantoni. Un groupe profondément soudé qui n’hésite pas à larguer les amarres quand le besoin se fait sentir et nous sert des grooves pulsés et super bien balancés. À l’intersection des dérapages et des thèmes antiphonés, se créent des imbrications imprévisibles, formes nouvelles qui enrichissent le déroulement des sept compositions et en transforme la perspective. Deux d’entre elles figuraient déjà dans leur album Live at The Torrione Jazz Club qui lui comprenait aussi des morceaux de leur premier album, Tell No Lies, « Ne racontez pas de mensonges ». Bien sûr leur musique est profondément authentique, sincère : elle va droit au but sans tentative de recycler tel ou tel truc (cliché – bienséance – mode – hommage – ficelle – clin d’œil). Edoardo Marraffa cultive les glissandi et les speaking in tongues d’obédience aylérienne au sax ténor et Filippo Orefice n’est pas en reste. Le pianiste est à suivre à la trace ! Cette équipe est née et a grandi dans la scène « bolognaise » , un des plus vivaces de la péninsule italienne. À Bologne les concerts de free-jazz, de musique improvisée et expérimentale pullulent, au point que le Teatro San Leonardo de la fameuse organisation Angelica a parfois du mal à remplir sa salle pour des concerts hors programme à cause des multiples opportunités de gigs qui se présentent aux musiciens et au public. C’est dans ce terreau fertile que Guazzaloca a recruté ses acolytes (et amis) afin de pouvoir travailler sa musique en profondeur et … comme en famille, créant ainsi une solidarité à toute épreuve. Lui et Marraffa font d’ailleurs équipe depuis fort longtemps, tournant et enregistrant en duo (Les Ravageurs – Klopotek records / Gluck Auf – Setola di Maiale). Il faut écouter attentivement le jeu puissant de Guazzaloca dans les ensembles, ses solos audacieux et ses débrayages au quart de tour. Le batteur et le bassiste ont créé une entité rythmique qui incarne et vivifie les formes et les pulsations spécifiques des compositions syncrétiques du pianiste dont se font l’écho le travail d’ensemble chaloupé des cuivres. Un air de famille avec les groupes de Carlos Actis Dato. Du jazz engagé par un quintet magique dont l’identité est immédiatement reconnaissable..